Uno,Trecentomila,Seicentomila…
Si è concluso l’evento velistico Ocean Race, fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Genova, molto usa al “Panem et Circenses” piuttosto che a lavorare seriamente per migliorare la vivibilità ed fermare la continua migrazione di genovesi verso altre città.
Il sindaco Bucci aveva pronosticato la presenza di almeno 300.000 visitatori nei giorni della kermesse. Alla conclusione della stessa ecco che il personaggio, credendo di avere dei concittadini che credono alle favole, ha sparato la cifra di 600.000 visitatori: insomma, un successo epocale.
Chi abita dalle parti della ex-fiera del mare, ora “Waterfront” (in costruzione) avrà notato che i parcheggi della zona erano ampiamente disponibili, anche nelle immediate vicinanze, gli stalli provvisori di Corso Aurelio Saffi e Corso Maurizio Quadrio mai utilizzati, se non in minima parte di fronte le Mura delle Grazie, però sicuramente da visitatori del Porto antico e dell’Acquario che, come è noto, è lì vicino.
Forse qualcuno deve aver fatto capire al dogetto che l’aveva sparata grossa, per cui ecco che l’ineffabile tira fuori dal cappello il suo coniglio: il numero previsto è stato ampiamente superato, anzi raddoppiato, facendo entrare nella conta sia chi ha partecipato alle attività specifiche dell’Ocean Race, ma anche chi è andato al concerto dell’azienda di mutande, poi alla passeggiata musicale e, questa è davvero grande, anche chi era al Porto Antico dove c’è l’Acquario.
Già che c’era poteva anche inserire nella conta chi viaggiava nel tratto genovese dell’autostrada, chi usciva o entrava nella Sopraelevata, chi abitando alla Foce portava il cane a pisciare o il sacchetto della rumenta, chi voleva farsi una passeggiata in Corso Italia, o, come ho fatto io, una ai Parchi di Nervi.
La sparata dei 600.000 visitatori dell’Ocean Race deve aver fatto sorridere anche gli addetti ai lavori, ovvero chi era dentro lo spazio dedicato alla manifestazione e che ha potuto constatare che le presenze erano una frazione di quante dichiarate.
Ed ecco il secondo coniglio: l’esimio doge forse si è accorto di averla sparata grossa e, nelle successive dichiarazioni alla stampa, ha corretto un po’ il tiro: sono sempre 600.000 i visitatori ma forse un po’ di persone sono state contate due volte, magari tre, quattro. Come dire che uno davvero interessato se è andato 3 o 4 volte a vedere le barche, poi a mangiare un panino al Porto Antico, magari una visita all’Acquario, poi il concerto, la sfilata, magari si è fermato per cena, magari ha pernottato ed ecco che uno vale 9/10.
Parliamone seriamente: 300.000, 600.000, 1.000.000, financo un fantastilione di disneyana memoria, sono cifre sparate ad mentula canis. Con i numeri non si può scherzare, e la Statistica è scienza basata sui numeri, non sulle apparenze o sulle convenienze, ma sulla rilevazione di un fenomeno e di quante volte lo stesso si replica.
Pertanto, Bucci deve giustificare scientificamente i numeri da lui sparati pubblicamente, come essi siano stati rilevati, gli eventuali metodi di rielaborazione. Questo è un obbligo morale nei confronti della cittadinanza. In difetto egli apparirà come un venditore di fumo.
I dati che potrebbero servire a ridare un po’ di valore statistico alle sparate del doge sono l’utilizzo dei parcheggi all’uopo approntati e di quelli al Porto antico, il numero di ticket emessi, la durata delle soste, il numerodi visitatori dell’Acquario nei medesimi giorni, le occupazioni alberghiere, i coperti ai ristoranti, l’utilizzo dei mezzi di trasporto. Tutti dati da paragonare a quelli della settimana precedente e della successiva all’evento.
Un esempio: è stato detto da qualcuno che nei dieci giorni della manifestazione tuttti gli hotel di Genova e vicinanze erano “sold out“, come sempre avviene per i Saloni nautici. Io ho provato su due piattaforme di booking online a prenotare una camera per il weekend 1/2 luglio: tutti gli hotel avevano posti disponibili, di diverse tipologie di camere, anche se i prezzi erano abbastanza alti.
Solo conoscendo questi dati, e quelli relativi agli impegni di spesa del Comune e alle sponsorizzazioni si potrà verificare se la manifestazione ha avuto successo oppure sia stato un flop clamoroso.
Spero che l’opposizione in Consiglio Comunale una volta per tutte tiri fuori gli attributi e contesti questi dati e, soprattutto, chieda che sia reso pubblico quanto l’evento sia costato alla città, ad oggi, e non con formule di comodo tipo “ci sarà un ritorno nel 2024/2025” perchè non vorrei che debbano essere i cittadini di Genova a pagare, con aumenti di aliquote IMU e per la TARI o tagli di servizi, eventuali e forse probabili buchi di bilancio.