Molecole

La strada verso gli elementi 119 e 120 della tavola periodica

Negli anni della “guerra fredda” nei due blocchi erano attivi diversi laboratori nucleari finalizzati a scopi militari. Nell’ambito di queste ricerche era in atto, sempre tra i due blocchi, una “gara” per la sintesi di nuovi elementi.

Questi laboratori, il Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) (USA), il GSI Helmholtz Centre for Heavy Ion Research Darmstadt (Germania) e il  Joint Institute for Nuclear Research Dubna (URSS) sono i principali che hanno lavorato nella sintesi dei nuovi elementi.

Al termine della “guerra fredda” sono proseguiti questi studi che hanno sintetizzati un buon numero di “elementi superpesanti”, quelli che nella tavola periodica sono superiori al numero atomico 103; elementi chiamati “transattinoidi”.

Quando si parla di “sintesi” nel caso di questi elementi si parla di pochi atomi prodotti od emivita inferiore al secondo, radioattivi e per lo più metallici.

E’ chiaro che questi esperimenti avevano più un significato politico, testimoniando l’avanzamento delle ricerche, piuttosto che uno pratico in quanto gli elementi sintetizzati non hanno né potranno avere utilizzo pratico.

L’ultimo in ordine di tempo ad essere sintetizzato nella quantità di 4 atomi dal Joint Institute for Nuclear Research Dubna (Russia) è stato l’elemento 118 che la IUPAC (International Union of Pure and Applied Chemistry) ha autorizzato a dargli il nome di Oganesson (Og): esso ha massa atomica relativa 294  (118 protoni e 176 neutroni).

Da allora le ricerche sono proseguite, ma non hanno avuto risultati osservabili e concreti, ma la ricerca ha ipotizzato che nell’universo possono esistere elementi ancora più pesanti, anche se al momento la scienza non ha le capacità di sintetizzarli sulla Terra.

Due elementi sembrano avere le possibilità teoriche di essere sintetizzati nel nostro pianeta; sono l’elemento 119, chiamato ununennium, e l’elemento 120, chiamato  unbinilium, che sono estremamente pesanti, tanto che se un giorno verranno sintetizzati sarà necessario aggiungere un periodo, l’ottavo, alla tavola periodica.

La ricerca prosegue ed è stato da non molto pubblicato un documento sulla rivista Physical Review Letters ove si descrive una nuova ricerca del Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) ove nel 2024  un gruppo di ricercatori ha sintetizzato due atomi di     290Lv nella reazione tra  244Pu and 50Ti .

I ricercatori hanno visto in questa reazione di sintesi del Livermorio-116 la possibilità di arrivare alla sintesi di atomi di ununennium (119). Al momento le numerose ricerche effettuate dai laboratori già citati, non hanno portato risultati, non essendo prodotto e verificato nemmeno un atomo. Una nuova strada è stata intrapresa da alcuni laboratori cinesi bombardando atomi di Americio-243 con proiettili di Cromo-54.

Secondo diversi scienziati l’ ununennium (119) è sembra essere il più difficile da scoprire.

Teoricamente  sarebbe possibile creare atomi di unbinilium (120): con la differenza che verrebbero bombardati  bersagli di Californio-249 con atomi di Titanio-50 . Attualmente non vi sono stati risultati positivi, nel senso che nessun atomo di di  unbinilium (120) è stato prodotto.

La strada verso l’elemento 119 e l’elemento 120 ed eventualmente verso elementi successivi è ancora ripida e lunga da percorrere.

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L’eccidio del Forte Castellaccio

Alle prime luci dell’alba del 1 febbraio 1945, ottant’anni fa, quando ormai la guerra volgeva verso la liberazione dell’Italia e la sconfitta del nazifascismo, sei Partigiani furono assassinati da militi delle brigate nere, dopo un sommario processo che si era tenuto il giorno precedente e che aveva sentenziato per essi la morte.

I nomi dei Partigiani erano: Sabatino Di Nello (Silvestri), Piero Pinetti (Boris), Alfredo Formenti (Brodo), Luigi Riva (Foce), Angelo Gazzo (Falco) e Federico Vinelli (Ala o Seri).

I sei eroi furono legati a delle sedie, chieste in prestito al vicino convento di suore, e fucilati alla schiena da un manipolo di criminali delle brigate nere.

Nello stesso Forte Castellaccio furono fucilati il 18 gennaio ed il 12 marzo dello stesso anno altri due Partigiani Corradino Nuzzi e Gian Domenico Diambri.

Questi Eroi non verranno mai dimenticati, come non verranno mai dimenticati gli altri eccidi perpetrati dai criminali fascisti.

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John Lennon

44 anni senza John Lennon

L’8 dicembre 1980 alle ore 23 circa a New York John Lennon stava rincasando, dopo una giornata di lavoro nel suo studio di registrazione, quando davanti all’atrio del Dakota Building, dove risiedeva, un giovane di nome Mark David Chapman esclamò: “Hey, mister Lennon”. John ebbe appena il tempo di girarsi mentre Chapman esplodeva 5 colpi di pistola verso di lui. Johon cadde a terra perdendo i sensi e fu subito soccorso e trasportato al Roosvelt Hospital dove in meno di un’ora morì.

Le motivazioni addotte dall’assassino furono diverse in divesi momenti, da quella in cui pensava così di liberarrsi da una “depressione cosmica”, a quella religiosa, riferita alla strofa di  Imagine ove si immagina un mondo senza religioni, all’invidia per una persona che aveva conseguito un successo planetario. Fu condannato ad almeno 25 anni di carcere,  ma tutt’ora è ristretto in quanto le sue richieste di libertà condizionata sono state sempre respinte.

Con quei 5 colpi di pistola moriva uno dei più importanti musicisti del XX secolo, sia per la sua attività nei Beatles, dove con Paul McCartney fu autore della maggior parte dei brani sia come testo che come musica, sia per quella da solista nel corso degli anni ’80 del XX secolo.

Non credo sia il caso di ricordare i successi dei Beatles, ma piuttosto la produzione come solista che fu permeata dal pacifismo, tanto che fu per anni dichiarato persona non gradita negli USA e, quando riuscì ad avere la “green card” sottoposto a costanti controlli da parte dell’FBI e di altre Agenzie federali.

Di questa produzione sono notevoli brani come “Power to the People” (1971) che divenne l’inno di chi era contrario all’imperialismo USA, e. dello stesso anno, la famosissima “Imagine“, considerata una dei brani più belli del XX secolo, per me il più bello. Nell’anno successivo John scrisse un’altro brano iconico “Merry Christmas (the war is over)“.

Non ho fino ad ora citato la persona più amata da John e che ne condizionò la vita: Yoko Ono, artista di origine giapponese. Secondo molti, ed io sono tra questi, Yoko Ono fu una concausa, e forse nache determinante, della separazione dei Beatles all’inizio degli anni ’70. Sappiamo che l’attività della band durò circa 10 anni, dal 1960 al 1970, per cui si può pensare cosa sarebbe potuto accadere negli anni della maturità artistica del quartetto, quali monumenti musicali avrebbero potuto creare.

Ma la storia non si può cambiare.

John Lennon
 

Imagine (1971)

Imagine there’s no heaven
It’s easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today…Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace…You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as oneImagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world…You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will live as one
Immagina che non ci sia alcun paradiso
E’ facile se ci provi
Nessun inferno sotto di noi
Sopra di noi soltanto il cielo
Immagina tutta le gente
Che vive solo per l’oggi…Immagina che non ci siano patrie
Non è difficile farlo
Nulla per cui uccidere o per morire
Ed anche nessuna religione
Immagina tutta la gente
Che vive la vita in pace…Potresti dire che io sia un sognatore
Ma non sono l’unico
Spero che un giorno ti unirai a noi
Ed il mondo sarà come uno soloImmagina che non ci siano proprietà
Mi domando se tu possa
Nessuna necessità di avidità o ingordigia
Una fratellanza di uomini
Immagina tutta le gente
Condividere tutto il mondo….Potresti dire che io sia un sognatore
Ma non sono l’unico
Spero che un giorno ti unirai a noi
Ed il mondo sarà come uno solo.

 

 

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Note di Nomenclatura Chimica Inorganica

Ritrovati dopo lunghe ricerche delle dispense sulla nomenclatura chimica inorganica, che avevo redatto nel 1982 per gli alunni del biennio geometri dell’Istituto Tecnico Statale di Chiavari,

Come si può vedere le dispense sono scritte con una macchina da scrivere, ed in piccola parte, ad esempio legami e molecole, a mano. Nel 1982 a scuola avevamo un solo computer Commodore Pet e stavamo imparando ad usarlo…

NOTE di NOMENCLATURA CHIMICA 1982
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Premio Nobel per la Chimica 2024

Il Premio Nobel per la Chimica 2024 ha insignito tre scienziati che hanno compiuto importanti studi sulle proteine.

Ecco alcune informazioni sui tre laureati:

David Baker (1962, Seattle, WA, USA) è riuscito nell’impresa, quasi ritenuta per anni impossibile, di costruire tipi di proteine completamente nuovi, partendo da zero. Quota del premio: 1/2.

Demis Hassabis (1976, London, United Kingdom)  e John Jumper (1985, Little Rock, AR, USA) hanno sviluppato un modello di intelligenza artificiale per risolvere un problema vecchio di oltre 50 anni: prevedere le strutture complesse delle proteine. Queste scoperte hanno un enorme potenziale in particolare in campo farmaceutico. Quota del premio: 1/2 ciascuno.

The official website of the Nobel Prize – NobelPrize.org

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29 settembre 1944: la strage di Monte Sole

Il 29 settembre 1944 ebbe inizio la serie di stragi note come “Strage di Monte Sole” o, spesso più di frequente, come “Strage di Marzabotto“.

In realtà le stragi, che si conclusero il 5 ottobre furono perpetrate in diversi centri abitati dell’Appennino bolognese, posti sulle pendici del Monte Sole: Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno.

Responsabili dell’efferata strage furono i soldati dell’esercito tedesco, delle SS e fascisti repubblichini, più che altro impegnati come delatori, spie ma anche partecipanti direttamente alle stragi.

La strage di Monte Sole fu la più pesante in termini di perdite di cittadini inermi, e seguì quelle di Sant’Anna di Stazzema e di Vinca, in una lunga striscia di sangue che seguì la fuga verso nord dei soldati tedeschi. Ad essi era stato dato l’ordine da parte del feldmaresciallo Kesserling di fare “terra bruciata” nelle zone ove combattevano le formazioni partigiane.

Incaricato di ciò fu il maggiore Reder, comandante del 16° battaglione Panzer Aufklärung Abteilung della 16° Panzer Granadier Division “Reichs Führer SS”, uno dei peggiori criminali di guerra del teatro italiano.

Il 29 settembre le truppe naziste si avvicinarono alla frazione di Casaglia di Marzabotto. Gli abitanti, in maggior parte anziani, donne e bambini si radurarono in preghiera nella chiesa di Santa Maria Assunta. I nazisti entrarono nella chiesa, uccisero il parroco ed alcuni anziani, ed ordinarono agli altri di recarsi al cimitero e lì 197 innocenti, dei quali 50 bambini, furono massacrati con mitragliatrici e bombe a mano.

Da lì iniziò una esplosione di ferocia insensata che portò i soldati tedeschi, guidati da fascisti, in ogni frazione della zona, Caprara, Cerviano, Creva, ed in altri casolari isolati ad uccidere senza pietà chi vi fosse trovato.

La ferocia dei nazifascisti fu tale che alcuni bambini furono decapitati, altri civili inermi fatti a pezzi con le bombe a mano, o con mitragliatrici pesanti.

Il tutto durò sei giorni, sei giorni in cui la degenerazione prese il sopravvento su qualsiasi senso di umanità. Una lunga striscia di sangue che alla fine contò qualcosa come 1830 vittime, tra quelli uccisi e quelli che morirono successivamente in conseguenza delle ferite ricevute.

A distanza di 80 anni dalle stragi di Monte Sole, la memoria di queste deve restare viva in ogni persona che si riconosca nei valori della democrazia, tanto più in un momento dove rigurgiti fascisti, teorie negazioniste e sovraniste sono purtroppo riemerse.

Concludo riportando una foto della lapide ad ignominia, epigrafe di Piero Calamandrei indirizzata al feldmaresciallo Kesserling.

 

 

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Sandro Pertini

Sandro Pertini: 126° dalla nascita

Il 25 settembre 1896 nasceva a Stella San Giovanni Sandro Pertini, una delle più luminose figure del ‘900: combattente nella I guerra mondiale, antifascista, autorevole membro della Resistenza, Presidente della Camera dei Deputati e Presidente della Repubblica.

Un uomo che definire un gigante è riduttivo, soprattutto se paragonato ai politici attuali.

Rimane viva in me la campagna per le elezioni politiche del 1972 e l’onore di averlo potuto conoscere.

Sicuramente attuale questa sua frase:

“Il fascismo per me non può essere considerato una fede politica. Sembra assurdo quello che dico, ma è così: il fascismo a mio avviso è l’antitesi delle fedi politiche, il fascismo è in contrasto con le vere fedi politiche. Non si può parlare di fede politica parlando del fascismo, perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui.”

Quindi con i fascisti, e con chi ne condivida in parte o in tutto l’ideologia, non deve esistere alcun dialogo; essi non possono essere minimamente considerati parte di uno stato democratico, ma solo nemici da combattere senza esclusione di colpi per eliminarli definitivamente dalla faccia della Terra.

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Auguri al Partigiano Giotto

Giordano Bruschi, il Partigiano Giotto, compie oggi 99 anni. A Lui, memoria storica dell’antifascismo della Val Bisagno che ha incontrato più di 50.000 studenti delle scuole genovesi, ai quali ha raccontato cosa sia stata la guerra di Liberazione ed il ricordo delle centinaia di giovani genovesi che diedero la vita per riscattare l’onore dell’Italia infangato dai fascisti e dai loro alleati nazisti.

Giordano Bruschi viene festeggiato ed onorato oggi nella sua Val Bisagno al Circolo Sertoli.

Auguri Partigiano Giotto.

 

 

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