Verifica sperimentale della legge di
Lavoisier
Materiali occorrenti:
Cloruro di bario - Solfato di sodio - Zinco in granuli - Acido cloridrico
sol. 37 % - Bilancia analitica - Tappi in gomma - Vetreria.
Richiami teorici:
Nel 1775 Antoine Lavoisier con i suoi esperimenti osservò che " in
una reazione chimica che avvenga in un sistema chiuso la massa delle sostanze
reagenti è uguale alla massa dei prodotti di reazione ". Quanto enunciato è
detta, appunto, legge di Lavoisier o legge della conservazione della
massa.
Per verificare sperimentalmente quanto sopra sono proposte due semplici
reazioni chimiche, una con formazione di un precipitato ed una con sviluppo di
un gas; per ottenere risultati confortanti è necessario procedere a massature su bilancia analitica avente accuratezza di almeno 0.001 g .
Esecuzione dell'esperienza:
Parte prima: reazione di formazione di un precipitato:
Si preparano due provette ben pulite ed asciutte; in una si pone una punta di
spatola di cloruro di bario ( BaCl2 ) e nell'altra altrettanto solfato di sodio
( Na2SO4 ). A ciascuna, con
l'aiuto di una pipetta, si aggiungono 5 mL di acqua distillata; si
agitano le provette fino a completa solubilizzazione e le si dispongono in un
becker da 400 mL perfettamente pulito ed asciutto. Si porta il sistema sul
piatto della bilancia e si procede a massatura, con accuratezza di almeno 0.001
g, annotando il valore ottenuto.
Si ritira il tutto dalla bilancia e con cura, evitando ogni
possibile fuoriuscita di liquidi, si versa il contenuto di una provetta
nell'altra; subito si forma un precipitato bianco, secondo la reazione:
BaCl2 + Na2SO4 ----> 2NaCl + BaSO4↓ ;
a questo punto si dispone nuovamente il becker con le due
provette sul piatto della bilancia e si procede a nuova massatura.
Se si è agito correttamente la massa dei prodotti di reazione
risulta, nei limiti dell'errore sperimentale, eguale a quella dei reagenti, in
accordo con la legge di Lavoisier.
Parte seconda: reazione con sviluppo di un gas:
In una beuta da 400 mL si pone 1 g di zinco in granuli o in polvere; si prende una provetta che possa essere completamente
contenuta nella beuta, ad es. una provetta da centrifuga, e si versa in essa acido cloridrico sol. 37 % fino ad un cm dal bordo. Con l'aiuto di una
pinzetta si dispone la provetta in piedi all'interno della beuta e si tappa
quest'ultima con idoneo tappo in gomma munito di rubinetto di sicurezza; se
disponibile si sigilla con un pezzetto di " parafilm " per garantire la
totale ermeticità.
Si porta il sistema sul piatto della bilancia e si procede ad
accurata massatura, annotando il valore ottenuto. Si ritira, quindi, la beuta
dalla bilancia e la si inclina in modo da far uscire l'acido dalla provetta ed
entrare in contatto con lo zinco; la reazione che avviene è:
Zn + 2HCl -----> ZnCl2 + H2 ↑.
L'idrogeno che si sviluppa resta ovviamente nel sistema
chiuso, per cui, sottoponendo il tutto a nuova massatura, si ottiene un valore
eguale, nei limiti dell'errore sperimentale, a quello iniziale. Anche in questo
caso la massa dei reagenti è uguale a quella dei prodotti di reazione.
Nota operativa: le reazioni scelte sono indicative e
possono essere sostituite da analoghe. Nella parte seconda non superare la
quantità indicata di zinco, ricordando che 1 g nella reazione indicata produce
0.34 L circa di idrogeno; superando tali quantità il tappo della beuta può fuoriuscire per la pressione del gas e ciò può risultare pericoloso.
Al termine dell'esperienza svuotare la beuta agendo sul
rubinetto del tappo, lontano da qualsiasi fiamma.
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