Villa Gruber

Villa Gruber De Mari: il degrado trentennale

Vorrei iniziare questo spazio dedicato al degrado urbano e sociale di Genova dalla Villa Gruber De Mari in Corso Magenta. Si tratta di una villa risalente alle seconda metà del XVI secolo fatta costruire dalla famiglia De Mari. La villa ha subito diverse modifiche nei secoli successivi, fino ad arricchirsi nei primi decenni del XX secolo, di una palazzina in stile Liberty nella parte adiacente al Corso Magenta. Sempre nel corso del XX secolo la villa appartenne alla famiglia Perrone, quella proprietaria del quotidiano Il Secolo XIX e, infine, passata alla proprietà del Comune di Genova alla fine del ‘900, in cambio della possibilità di lottizzare l’area a monte per la costruzione di palazzine residenziali.

Quindi il parco venne aperto alla fruizione del pubblico, mentre la villa, o parte di essa, fu destinata ad ospitare il Museo di Americanistica “Federico Lunardi” e, nel lato di ponente, la stazione dei Carabinieri di Castelletto. A causa delle cattive condizioni della villa il museo fu successivamente trasferito al Castello D’Albertis.

Nel tempo sono stati aperti uno spazio per bambini ed un campetto per giochi con la palla (non si può definire un vero e proprio campetto da calcio o altro a causa della pavimentazione in cemento) ed ospita in alcuni locali una Pubblica Assistenza ed una Associazione sportiva.

Il parco presenta diverse aiuole e vialetti e, pur non essendo molto esteso, sono presenti diversi alberi d’alto fusto, come pini e lecci.

Purtroppo la condizione manutentiva è scarsa, e scarsa è pure la vigilanza, per cui molti proprietari di cani, pur esistendo in loco un’area di sgambatura, utilizzano le aiuole ed il grande prato declive come latrina ad uso dei propri animali, spesso “dimenticandosi” di ritirare i regalini degli stessi.

Il degrado maggiore lo si osserva nella Palazzina Liberty da decenni abbandonata e vandalizzata, con impalcature preliminari che ne denunciano la scarsa stabilità. Detta palazzina è di proprietà del Teatro di Genova, e non si capisce perchè non venga passata al Comune per farne un uso civico.

Il degrado si osserva anche all’ingresso ove quello che doveva essere l’abitazione dei custodi è in pessime condizioni, così come il sovrastante terrazzino panoramico, al quale si accede attraverso una scaletta pericolante. Similmente pericolanti cono altre scale, sia quella che porta all’ingresso inferiore, sia quella che passa accanto la sede della Pubblica assistenza e termina in una crêuza che porta alla parte alta di Via Cesare Corte.

Rispetto altri parchi e giardini cittadini la situazione appare meno grave, ma ho voluto farne il primo intervento sul degrado urbano, per una sorta di affezione con quella zona della città dove ho vissuto la mia infanzia ed adolescenza e per una villa che è  a un kilometro dalla mia abitazione e che frequento molto spesso.

In conclusione, un patrimonio culturale abbandonato a sè stesso, che potrebbe tranquillamente ospitare un museo, una pinacoteca, od anche servizi per i cittadini, centri di aggregazione sociale ed altro ancora.

Spero che la prossima amministrazione comunale sia meno insensibile dell’attuale giunta del sindaco Bucci, che non mostra alcun interesse per il patrimonio culturale della città,ma solo alla apertura di supermercati o, come accade per il Porticciolo di Nervi, a colate di cemento che deturpano in modo osceno l’ambiente naturale.

Il video che propongo è stato da me girato nel febbraio di quest’anno.

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