Lucio Dalla

Ottanta anni di Lucio Dalla

Oggi Lucio Dalla compie 80 anni. Sarebbe meglio dire “compirebbe” perchè, purtroppo, Lucio se ne è andato 11 anni fa.

Ma uno che ha scritto, insieme a Paola Pallottino, una canzone dando come titolo la sua data di nascita significa che voleva lasciare un indelebile ricordo di lui.

4 marzo 1943” proposta al Festival di Sanremo del 1971, con alcune frasi originali fatte modificare dalla censura televisiva, è senza dubbio una delle più belle mai scritte da Dalla e che lui riproponeva, insieme ad altri bellissimi brani, nei suoi concerti.

Quindi mi sento di dire: “Buon ottantesimo compleanno, Lucio.

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Lucio Dalla

10 anni senza Lucio Dalla

Il 1 marzo 2012 improvvisamente a Montreux in Svizzera moriva Lucio Dalla.  Ricordo di aver appreso la notizia dalla radio in auto, notizia che veniva data ancora non certa, ma che lo diventò in breve tempo.

Non sto certo qui a celebrare la grandezza di Lucio, lo faranno di certo altri più titolati di me nel campo musicale, ma solo ricordare un incontro che ebbi con lui.

Non ricordo la data, probabilmente nella seconda metà degli anni ’70, o forse i primi anni ’80, il PSI aveva organizzato la festa dell’Avanti! alla spianata dell’Acquasola. Alla Federazione giovanile, della quale ero un dirigente, era stato demandato il compito di coordinare la vigilanza agli ingressi. Come in tutte le feste di partito erano attivi bar, stand gastronomici, librai e, ovviamente, spazio per i dibattiti politici. Clou della festa sarebbe stato il concerto di Lucio Dalla. Si sarebbe dovuto svolgere una sera ed il pomeriggio precedente ero là nel retro del palco dove vedevo i tecnici montare le strumentazioni.

Ad un certo momento vidi arrivare Lucio Dalla, da solo, proveniente dall’hotel in cui soggiornava, il Plaza di Piazza Corvetto. Parlò con i tecnici, fece una prova del microfono e poi scese dal palco e si diresse verso di me ed altri compagni. Con la sua cadenza bolognese chiese: “C’è un tabacchino qui vicino”. Io risposi: “Ce ne è uno  in Piazza Corvetto”. E lui: “Mi fai vedere dove ?”.

Al chè ci avviammo verso uno dei cancelli dell’Acquasola su Via IV Novembre e giù verso Corvetto. Nel breve tratto non avevo idea di cosa dirgli se non che possedevo molti sui dischi (vero in parte: ne avevo sì, ma non tutti), lui annuì sorridendo e quando arrivammo nell’ultimo tratto di Via XII Ottobre, poco prima di Corvetto, vide il busto dedicato ad Aldo Gastaldi, si fermò e mi disse: “Ma chi è?”. Io risposi che era un partigiano, anzi il primo partigiano italiano e che era morto subito dopo la Liberazione in un incidente stradale.

Da lì arrivammo alla tabaccheria, entrò, ne uscì subito e mi disse: “Grazie, vado a riposare in albergo”. Mi diede la mano e ci lasciammo.

Alla sera ci fu il concerto, molta gente, ricordo diverse canzoni tratte dall’album “Automobili” e la famosissima “4 marzo 1943“.

 

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