Il degrado della Rampa Fellner in Circonvallazione a Monte

La rampa Sivio Fellner, dedicata al vicecomandante della Marina militare di Genova, fucilato dai nazisti con l’accusa di contatti con la Resistenza, è una crêuza particolare che si trova in Corso Firenze, dietro i giardini Marco Dino Rossi, che si congiunge, in alto, a via Paride Salvago.

La rampa dovrebbe essere stata costruita intorno agli anni ’20 del XX secolo, in stile Liberty e la sua particolarità è che si biforca in due rami che arrivano uno alla parte di ponente della via Salvago, e l’altra a levante della medesima; è frequentata da coloro che devono scendere dai palazzi alla sommità fino al corso ed, eventualmente, proseguire la discesa al centro della città per la scalinata di via Pertinace e, quindi, per il quartiere del Carmine.

La crêuza ha una struttura a mattonata a gradini nel lato esterno, mentre il lato interno, più largo, originariamente era in ciottolato. Solo nel tratto comune la struttura tipica, con due mattonate laterali ed un ciottolato centrale.

Nel bastione più alto, là dove è la biforcazione, vi sono due grandi nicchie, purtroppo in pessime condizioni di degrado. In generale le mattonate sono in cattivo stato di manutenzione, con diversi mattoni che sporgono e che possono essere pericolosi in particolare a chi scende.

Il comune ed il municipio sono del tutto disinteressati alla manutezione della rampa, come accade, spesso, per le altre crêuze della Circonvallazione. In particolare il ciottolato è stato nel tempo sostituito nei tratti ammalorati da “tappulli” in cemento o in asfalto a freddo, evitando così la sistemazione dei ciottoli, come avrebbe voluto il buon senso.

Recentemente il lato a destra salendo stato interessato da scavi per la sistemazione di cavi elettrici. Al termine del lavoro è stato steso un orribile manto di asfalto che ben più di un pugno nell’occhio. Anche in quesa occasione a protestare sono stati gli abitanti che utizlizzano la rampa, mentre il municipio I Centro-Est se ne è completamente disinteressato, dichiarando che la responsabilità del corretto ripristino sarebbe stata dell’ente che ha effettuato i lavori.

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Degrado

Degrado o alluvione ? A Genova basta poco per finire a mollo….

Il 13 Novembre 2021 a Genova, in particolare nelle due principali valli, quella del Polcevera e quella del Bisagno è piovuto, pur non a livello di alluvione, per diverse ore. In alcune zone si sono avuti strade e crêuze ridotte a torrenti e conseguenti allagamenti sia delle strade e delle auto parcheggiate, sia di alcune abitazioni o autorimesse.

Naturalmente i prodi reggitori della città, partendo dal sindaco (“s” volutamente minuscola) Bucci e dei suoi assessori si è scaricata ogni responsabilità sulla imponderabilità dell’evento.

In realtà non si può dare la colpa a Giove Pluvio, in quanto da sempre a Genova a Novembre piove e, a volte anche più del normale. Ma, ripeto, la pioggia del 13 Novembre non è stata eccezionale.

Ed allora di chi è la colpa ?

Indubbiamente la prima colpa risale alla selvaggia urbanizzazione e cementificazione delle colline genovesi, perpetrata negli anni della ricostruzione postbellica, ed ancor più negli anni ’60 del secolo scorso.

Ma la seconda colpa, non meno grave, è da attribuirsi alla scarsa manutenzione dei rivi, delle crêuze, dei sistemi di scarico dell’acqua piovana. Proprio quest’ultima causa è forse la preminente.

Da sempre in autunno cadono le foglie ma a Genova nessuno le raccoglie. Ovvero, se cadono in strade dove possa effettuarsi lo spazzamento meccanico, è possibile che uno o due passaggi annui si verifichino, ma se le foglie cadono ed ostruiscono i tombini là dove lo spazzamento e la raccolta dovrebbe essere manuale, la cosa non avviene o avviene in modo insufficiente.

Ho voluto documentare in un breve video la situazione in uno dei tratti della Circonvallazione a Monte, quello di Corso Solferino adiacente a Villa Gruber. SI vede sul marciapiede e sulla cunetta di raccolta dell’acqua montagne di foglie, terriccio, financo pezzi di manifesti pubblicitari caduti dai loro pannelli.

E tutta la Circonvallazione, fortunatamente ancora alberata, è nelle medesime condizioni.

Ma i responsabili dell’amministrazione comunale non provano un senso di vergogna nel vedere tutto ciò ? Per fortuna tra non molti mesi ci saranno le elezioni e spero che i genovesi abbiano un sussulto di orgoglio e chiamino a governare la città persone oneste e competenti, non certo quelli attuali.

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Villa Grimaldi Fassio

Villa Grimaldi Fassio a Nervi:dopo il Festival il prato non c’è più !!!

Nei mesi di giugno,luglio ed agosto 2021 si è tenuto nel parco storico della Villa Grimaldi Fassio di Genova Nervi il “Nervi Music Ballet Festival 2021“.

Una iniziativa sicuramente interessante e con la partecipazione di artisti di fama che si è tenuta nel posto sbagliato.

Infatti ha visto il prato antistante la Villa occupato da un ampio palcoscenico, dalla platea e dai servizi necessari, con evidente sofferenza dei prati che, praticamente, hanno perso completamente il manto erboso.

Ancora una volta un parco storico della città viene utilizzato per iniziative che nulla hanno a che vedere con la storicità dello stesso e che producono danni ingenti ai prati e, in genere, alla vegetazione.

Oltre a questo giova ricordare che per più di un mese buona parte del parco è stato inibito alla fruizione da parte dei cittadini in quanto non era possibile accedere alla Villa.

Ricordo, ancora, che dopo lo scempio perpetrato da Euroflora ai Parchi di Nervi, solo da pochi mesi il prato principale di Villa Grimaldi Fassio aveva ritrovato il suo aspetto verdeggiante, con l’attecchimento dell’erba, distrutta, come detto, dall’installazione dei vari stand espositivi e dal continuo calpestio dei visitatori.

Ora sarebbe utile sapere cosa accadrà al prato e alle aiuole, sperando che il rifacimento sia effettuato velocemente e a carico degli organizzatori del Festival, non certo da parte della comunità.

E si spera anche che le prossime amministrazioni abbiano, a differenza dell’attuale, un particolare riguardo per le memorie storiche della città, siano esse i Parchi storici, le Ville, i Giardini, Le Mura della città, le Chiese, ricordando che questi sono un patrimonio di tutti i Genovesi.

In conclusione, ricordando come facevano nei secoli passati i nostri avi, dedico ai responsabili del degrado urbano, partendo dall’attuale sindaco Bucci, una colonna infame, a perenne memoria del loro nefasto operato.

 

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