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I primi personal computer dell'Istituto
Nel 1979 l'Istituto ebbe in donazione dalla
fondazione Piaggio un personal computer
Commodore PET 2001.
Fu questo il capostipite di numerosi successori che migliaia di
alunni dell'Istituto hanno potuto in questi decenni utilizzare.

Il PET 2001 nacque dall'idea di
Chuck Peddle, ingegnere di MOS (società acquisita da Commodore nel
1976) e responsabile dello sviluppo della CPU 6502, sulla quale,
appunto, si basava l'innovativo PET (Personal Electronic Transactor)
che vedeva un sottosistema video in grado di visualizzare, su un
monitor monocromatico da 9”, 24 righe da 40 caratteri minuscoli e
maiuscoli. In aggiunta ai caratteri alfanumerici, il PET era in
grado di visualizzare dei caratteri semigrafici, con il quale era
possibile creare semplici strutture grafiche.
La tastiera non aveva il consueto layout delle macchine da scrivere
o dei videoterminali, ma era estremamente ridotta,difficile da usare
in particolare da chi possedeva mani non piccole, tanto che nelle
versioni successive fu sostituita da una tastiera più ampia. A
destra della tastiera si trovava un tastierino numerico separato,
cosa non consueta a quei tempi.

Il sistema era basato su una CPU 6502 a 1MHz, con 4 Kb di RAM, che
diventarono in seguito 8 Kb.
Nella ROM di sistema era memorizzato il “Commodore BASIC
Operating System”, scritto da Bill Gates e Paul Allen della
Microsoft, che aggiungeva alcune funzioni da sistema operativo,
anche se abbastanza grossolane.
Come memoria di massa il PET disponeva di un registratore a cassetta
incorporato, molto sensibile alla qualità delle cassette che si
utilizzavano,di una interfacce seriale, una parallela ed una in
standard IEEE-488.

Al PET 2001 si unì, nel 1980, la sua evoluzione, il
CBM 3032 che disponeva di "ben" 32
Kb di RAM e di una ROM da 16Kb. dal punto di vista ergonomico il
miglioramento era notevole in quanto era implementata una tastiera
QWERTY.

Il CBM3032 era collegabile, tramite la porta IEEE-488 ad un doppio
floppy disk drive da 5,25", il CBM3040,
utilizzava floppy disk da 170Kb. La periferica aveva un costo
enorme, quasi quello dello stesso computer.

Come stampante fu acquistata una lenta e rumorosissima
CBM3022.

Come software non esisteva praticamente nulla, per cui vennero
scritti alcuni semplici software in BASIC per calcoli strutturali.
Il primo vero e proprio programma commerciale acquistato fu il
famoso Visicalc, il progenitore
di tutti i fogli elettronici, che disponeva di una chiave di
protezione su EPROM che, molto spesso, non funzionava.
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