3.3 -
Principali rocce sedimentarie da costruzione
Puddinghe: conglomerati costituiti da ciottoli di varia dimensione ( 4 - 60 mm ) per lo più
arrotondati dispersi in una matrice fine di tipo arenario; cemento scarso di tipo siliceo,
argilloso o carbonatico. Colori vari da grigio chiaro al rosso. Utilizzato come materiale
complementare; es. pietra di Pietrabissara.
Brecce: ciottoli di
dimensioni simili ai precedenti, ma ad angoli spigolosi e dispersi in una matrice e in un
cemento fini argillosi o calcarei. Colori variabili, dal giallo al rosso al nero. Es. breccia
di Sarravezza, breccia di Bergamo ( fattino ), breccia pernice.
Utilizzata come complementare e, alcune varietà, per colonne e sostegni.
Arenarie: granuli
tra 0.06 e 2 mm, di solito arrotondati costituiti da diversi minerali quali i feldspati, il quarzo, minerali
argillosi, miche, epidoti, serpentino. La matrice è
irregolare ed il cemento, scarso, può essere di tipo siliceo ( quarzo), carbonatico ( calcite o aragonite ) o ematitico. Le arenarie hanno diversa
resistenza alla compressione, da 400 a 1300 Kg/cm2, e sono utilizzate principalmente per
pavimentazioni. Le più importanti arenarie a cemento siliceo sono le quarziti sarde;
le più importanti a cemento carbonatico la pietra serena e la pietra di Sarnico.
Oficalce: frammenti
angolosi di diverse dimensioni, cemento bianco o roseo per lo più di calcite, rari ammassi di quarzo e, a
volte, zone di serpentino con ematite. Colore verde o
rossastro, dovuto all'ematite. Utilizzato come pietra
ornamentale per rivestimenti. Molto note le varietà rosso di Levanto e verde
Polcevera.
Marne: clasti a
grana fine o finissima di calcite e dolomite con cemento argilloso; presenza di concrezioni fossili e fessure, frammenti silicei;
colore grigio chiaro o scuro. Sono dette anche calcari argillosi; con i progressivo
aumento del CaCO3 la marna passa a marna calcarea e a calcare marnoso. Al contrario, con il progressivo aumento dell'argilla passa a marna
argillosa e poi ad argilla marnosa. Utilizzate come pietrisco da inerte o come
pietra per la produzione di calci idrauliche e cementi.
Calcari: grana di
solito fine, ma con possibile presenza di sferule di dimensioni < 2 mm detti ooliti o > di 2 mm detti pisoliti; costituito per o più da calcite con variabili apporti di dolomite ed argilla. Nel calcare
comune la calcite supera il 90 %. Utilizzato come pietra da
calce idraulica e cemento.
Travertini: originano
per precipitazione chimica di acque fortemente carbonatiche; tessitura molto irregolare
con frequenti concrezioni e vacuoli, colore giallo chiaro o rossastro. Costituito
principalmente da calcite e/o aragonite in cristalli anche grossi; può contenere argille e limonite. Resistenza alla compressione
di circa 500 kg/cm2 ; utilizzato, per lo più, in
lastre da rivestimento.
Gesso: grana
finissima, a volte farinosa con singoli cristalli anche voluminosi; colore bianco
grigiastro o colorato per la presenza di altri minerali. Costituita in prevalenza da CaSO4 biidrato ma anche da anidrite,
solfato di calcio anidro. Viene utilizzata per la produzione del gesso. Una varietà
particolare, l' alabastro gessoso di Volterra ha struttura microcristallina, colore
bianco avorio o giallo-verde ed ha particolare pregio come pietra ornamentale.
Calcari: derivano
dall'azione di organismi viventi; possono presentare evidenti inclusioni fossili organogeni ( es. lumachella ) e sono costituiti da calcite,
prevalente, e da dolomite ed aragonite.
Una particolare varietà, detta calcare compatto ha particolare pregio nelle
costruzioni, essendo utilizzato come marmo; presenta una grana compatta, fine, spesso
brecciata e con alcune concrezioni, colori diversi a seconda dei minerali accessori; in
prevalenza è costituito da calcite. Le varietà più note sono
il botticino di Brescia di colore bianco-giallo, utilizzato per colonne e vasche,
il chiampo di Vicenza nummulitico, la pietra di Finale bianca o giallastra,
la pietra di Trani biancastra e utilizzabile in grosse lastre, il calcare
maiolica di Bergamo , il portoro del Piemonte nero con venature gialle.
Resistenze alla compressione fino a 1300 kg/cm2.
Dolomie: tessitura
da granulare a saccaroide, costituita da prevalente dolomite con calcite e presenza di cristalli di quarzo e di argille; colore bianco grigiastro o giallo-rosso in relazione ai minerali accessori.
A seconda del rapporto dolomite-calcite si hanno le dolomie pure con calcite < 10 %, dolomie calcaree con calcite 10-50 % e calcari dolomitici con calcite > 50 %. Resistenza alla compressione fino a 1100 kg/cm2, utilizzate come pietre da pietrisco per
massicciate, come inerti per calcestruzzi o per la preparazione di calci idrauliche.
Ghiaie e pietrischi: rocce
incoerenti; le ghiaie presentano spigoli arrotondati, superfici lisce, dimensioni
> 2 cm;i pietrischi hanno elementi a spigoli vivi, dimensioni irregolari tra 2.5
e 7 cm. Clasti di dimensioni inferiori, 1-2 mm di diametro, costituiscono il pietrischetto.
Il peso specifico di questi inerti varia da 1100 a 1600 Kg/m3. Sono utilizzati come inerti in
calcestruzzi, conglomerati bituminosi, in massicciate stradali.
Sabbie: elementi a
spigoli vivi non superiori ai 5-6 mm. Le sabbie presenti nelle acque dolci o marine sono
dette sabbie vive. Le sabbie migliori sono le sabbie di fiume in quanto
esenti da sali. Le sabbie possono anche originare da depositi alluvionali, sabbie di
cava, meno pregiate in quanto contengono variabili quantità di argilla e sostanze
organiche. Sabbie possono originare dalla frantumazione artificiale di pietrischi, sabbie
da pietrisco. Le sabbie possono essere divise in silicee, calcaree e granitiche a seconda della roccia originaria; le migliori sono le sabbie silicee.
In base alla granulometria
si distinguono sabbie grosse 2 - 5 mm, sabbie medie 0.5-2 mm e sabbie
fini < 0.5 mm. Le sabbie debbono essere confrontate, secondo la N.A.M.C., con la
sabbia del lago di Massaciuccoli, sabbia silicea a granuli tondi.
Argille: rocce
sedimentarie terrigene pseudocoerenti costituite da una matrice detritica, a composizione
variabile, nella quale sono disperse particelle lamellari o fibrose di uno o più
minerali, idrosilicati cristallizzati oppure amorfi, generalmente di alluminio o
magnesio, a volte di ferro; questi sono caratterizzati da un reticolo cristallino
costituito da strati di tetraedri [ SiO4 ]4- e da strati di ottaedri, al centro dei quali
si trovano gli atomi metallici, coordinati da 6 atomi di ossigeno che ne occupano i
vertici. Secondo il modo in cui gli strati tetraedrici ed ottaedrici formano il reticolo
si determinano diversi tipi strutturali, i silicati a due o tre strati, i silicati
a strati misti, i silicati a catena semplice o doppia. Gli idrosilicati
derivano dai principali feldspati( ortoclasio, albite, anortite ) per un processo
detto caolinizzazione; questa è una solubilizzazione dei composti citati sotto
forma di carbonati, con perdita di silice. Gli idrosilicati più importanti presenti nelle
argille sono la caolinite ( Al2O3 × SiO2 × 2H2O ) e la montmorillonite [ ( Al2O3 × 4SiO2 × H2O ) × nH2O ]. Le argille possono, inoltre,
contenere silice libera, carbonato di calcio, composti del ferro II e del ferro III,
ossidi alcalini, sostanze organiche. Sono dette argille magre quando contengono
molta sabbia ed argille grasse quando ne contengono poca. Servono per la produzione
di laterizi, refrattari e ceramiche.
Asfalti: rocce
porose di tipo calcareo o arenario impregnate ( 6 -15 % ) di bitumi provenienti da
sottostanti accumuli di petrolio. I bitumi cono miscele complesse di tutti i tipi
di idrocarburi e di acidi ad alto peso molecolare. Rocce asfaltiche si trovano in Sicilia
( Ragusa ) e in Abruzzo ( Pescara ). Da esse, per frantumazione e macinazione, si
producono gli asfalti naturali .
3.4 - Rocce sedimentarie
piroclastiche
Sono così classificate
detriti di origine vulcanica, quali sabbie, ceneri, lapilli, bombe, a prevalente
composizione silicea e cementati dall'azione dell'acqua meteorica o marina. Possono essere
incoerenti come le pozzolane o coerenti come i tufi.
Pozzolane: ceneri e
scorie vulcaniche sedimentate e modificate per l'azione di agenti esogeni; sono
principalmente costituite da silice, ossidi di alluminio che insieme arrivano al 70 %
circa e da ossidi di ferro e di metalli alcalini. Il colore è vario, secondo la
composizione, dal grigio al rosso-bruno. Sono alla base di alcune malte idrauliche.
Tufi: sedimenti
coerenti costituiti da sabbie, ceneri e scorie vulcaniche; il cemento è per lo più
calcareo o costituito da ossidi di ferro. A seconda che risultino formati prevalentemente
da frammenti litici, da vetri o da cristalli, si hanno i tufi litici, i tufi
vetrosi o amorfi e i tufi cristallini. Il colore varia dal grigio al bruno;
spesso presentano visibili cristalli di biotite, olivina ed
altri minerali. Particolare importanza ha avuto nelle costruzioni il tufo peperino.
4. Le rocce metamorfiche
4.1 - I processi
metamorfici
Riorganizzazioni
mineralogiche e strutturali di rocce sottoposte a condizioni di pressione e/o temperatura
diverse da quelle esistenti al momento della loro formazione. Questi processi avvengono
sempre allo stato solido con intervalli di pressione e temperatura compresi tra quelli
propri del processo sedimentario e quelli del processo magmatico.
Le reazioni metamorfiche
possono essere considerate delle " cristallizzazioni " di nuovi minerali
in luogo di quelli originari o delle " ricristallizzazioni " degli
stessi. I movimenti di materia avvengono attraverso lente diffusioni ioniche; la
composizione chimica complessiva delle rocce viene mantenuta. Il processo può essere di
tipo dinamico quando intervengono pressioni orientate o di tipo statico quando ciò non avviene.
La classificazione tipica
del metamorfismo è: metamorfismo regionale o tettonico, metamorfismo termico o di contatto e metamorfismo dinamico.
4.2 - ll metamorfismo
regionale o tettonico
Influenza grandi aree ed è
dovuto ai movimenti crostali ( es. falde, subduzioni )
che spostano ammassi magmatici e sedimentari verso l'interno; questi ammassi vengono
sottoposti a notevoli aumenti di pressione e temperatura. Negli strati più superficiali
prevale l'aumento della pressione per cui si formano rocce tipicamente scistose,
sfaldabili in lastre secondo piani paralleli ( es. ardesia ). Nelle zone più
profonde prevale l'aumento della temperatura e si formano in prevalenza rocce a struttura
granulare prive, o quasi, di scistosità. Si tratta di un metamorfismo con fasi statiche e
dinamiche.
4.3 - Il metamorfismo
termico o di contatto
Dovuto ad aumenti notevoli
di temperatura per contatto diretto con magmi. E' caratterizzato da una più o meno
evidente ricristallizzazione, da sostituzioni di minerali idrati con altri anidri e da
sostituzioni di sostanze argillose, colloidali ed amorfe con elementi cristallini. E' un
metamorfismo di tipo statico. E' tipico dei calcari che vengono trasformati nei marmi
saccaroidi, ovvero costituiti da grossi cristalli.
4.4 - Il metamorfismo
dinamico
Avviene in corrispondenza
di linee di faglia ed è originato da spinte e pressioni orientate. La roccia preesistente
tende a frantumarsi e polverizzarsi e ciò provoca deformazioni nei reticoli cristallini
dei minerali. Il grado di metamorfismo è basso.
4.4 - Classificazione
delle rocce metamorfiche
- Rocce pelitiche: derivano da sedimenti argillosi più o meno puri. Sono tra le più diffuse.
- Rocce
quarzoso-feldspatiche: derivano da rocce sedimentarie arenacee, conglomerati, brecce
ed anche da rocce magmatiche granitiche o granodioritiche. Il quarzo ed i feldspati predominano sugli altri minerali.
- Rocce basiche: originano da rocce magmatiche basiche ( dioriti, gabbri, etc. ) o da sedimenti
piroclastici.
- Rocce ultrabasiche: prendono
origine da particolari metamorfismi di magmi o di rocce del mantello.
- Rocce carbonatiche: derivano da sedimenti carbonatici di calcite e/o dolomite.
4.5 - Principali rocce
metamorfiche da costruzioni
Ardesie: scisti
originati da argillite, di colore grigio-nero, facilmente
riducibili in lastre sottilissime. Sono filladi costituite da piccolissimi
cristalli di quarzo, clorite e mica con eventuale presenza di calcite.
Utilizzate per coperture, piani per scale, rivestimenti, lavagne. Hanno resistenze alla
compressione parallelamente agli strati di 1000 -1350 kg/cm2 e perpendicolarmente agli stessi di 1400
-1600 kg/cm2 ( ardesia della Fontanabuona in provini asciutti ).
Serpentini: derivano
da rocce granitiche, si trovano in masse compatte, a volte scistose o fibrose. Presenza di calcite come cemento. Possono avere elevata resistenza
meccanica, fino a 2000 kg/cm2; colore grigio-verde. Un particolare
serpentino fibroso è l'amianto.
Quarziti: roccia
scistosa ( micascisto ) a letti sottili, costituita fino all' 80 % di quarzo, di miche, di calcite e feldspati; colore dal bianco
al grigio-verde. Utilizzata per lastre da rivestimento.
Gneiss: origina da
rocce granitiche, presenta struttura spesso scistosa con le miche in lamine parallele; colore variabile, a seconda dei minerali accessori, per lo più
chiaro; resistenza alla compressione fino a 1100 kg/cm2. Utilizzati per pietre da rivestimento,
gradini. Varietà pregiate sono il serizzo ghiandone e lo gneiss dello Spluga.
Micascisti: scisto
costituito fino al 75 % di miche e fino al 20 % di quarzo. Colore chiaro o verdolino, riducibile in sottili lastre
utilizzate, per lo più, per rivestimenti.
Marmi: rocce
metamorfiche originate da calcari. La struttura tipicamente saccaroide li
differenzia dai calcari puri, anche se molti di questi sono commercializzati come marmi.
Possono avere diversi tipi di grana e possono contenere fino al 99.5 % di calcite; eventuali impurezze possono essere disperse o raggruppate
in venature. Il colore può essere molto variabile, a seconda dei minerali accessori;
possono essere monocromi o policromi. La resistenza alla compressione è di
circa 1000 -1300 kg/cm2 .
Note
- Crosta
terrestre: parte più esterna della Terra, con spessore medio di 30 Km nella parte
continentale e di 10 Km nella parte oceanica.
- Anatessi: trasformazione, nella crosta terrestre, della struttura e della composizione di rocce in
condizioni di ultra metamorfismo. Pare dovuta ad una rifusione parziale o totale di rocce
in seguito a permeazione di fusi a composizione granitica.
- Quarzo: a formula SiO2, cristallizzazione romboedrica, a forma di bipiramide
esagonale. E' componente molto frequente di rocce magmatiche. Puro e' incolore, ma può
assumere diverse colorazioni a seconda dei minerali accessori presenti.
- Pirosseni: inoslilicati a catene semplici tetraedriche. Si distinguono pirosseni alluminiferi, pirosseni non alluminiferi e pirosseni alcalini. Possono cristallizzare sia
nel sistema rombico che in quello monoclino.
- Anfiboli: inosilicati simili ai pirosseni; presentano nel reticolo cristallino catene doppie di
tetraedri SiO4. Nella struttura, chye può avere cristallizzazione monoclina od
ortorombica, sono presenti gruppi ossidrilici ( OH ) e ioni fluoro.
- Olivina: detta anche peridoto, è un nesosilicato di magnesio e ferro II [(Mg,Fe)2(SiO4)],
cristallizzato nel sistema ortorombico. Ha colore verdastro e rappresenta un minerale
presente in rocce con scarsa silice.
- Feldspati: alluminosilicati di potassio, sodio e calcio con presenza di altri elementi. Sono minerali
molto frequenti in diverse classi di rocce. Strutturalmente sono dei tectosilicati con un
reticolo tridimensionale costituito da tetraedri di [(Si,Al)O4]. I tre termini
più importanti sono l'ortoclasio [K(AlSi3O8)], l'anortite [Ca(Al2Si2O8)] e l'albite [Na(AlSi3O8)].
- Ortoclasio: feldspato potassico [K(AlSi3O8)] a cristallizzazione monoclina. E'
componente fondamentale delle rocce eruttive acide e negli scisti cristallini. E' anche
presente in molte rocce sedimentarie. Di norma ha colore bianco-grigiastro.
- Leucite: feldspatoide, tectosilicato alluminifero di potassio [K(AlSi2O6)].
Puo' avere cristallizzazione cubica ( leucite b ) o tetragonale ( leucite a ). I cristalli hanno caratteristico colore bianco. E' un componente tipico delle rocce
effusive alcaline (povere di siilice).
- Miche: fillosilicati di alluminio e metalli alcalini, a volte contenenti fluoro, gruppi ossidrili
( OH ), ferro, calcio, magnesio. Hanno cristallizzazione monoclina in sottili fogli
scarsamente coerenti l'uno con l'altro. Sono divise in due gruppi: gruppo della muscovite ( miche bianche, fillosilicati di potassio, alluminio con ossidrili e fluoro, a formula
[KAl2(OH,F)|AlSi3O10] ) e gruppo della biotite ( miche scure, fillosilicati di potassio, ferro, manganese, magnesio con ossidrili e
fluoro, a formula [K(Mg,Fe)3(OH,F)2|AlSi3O10]
).
- Cloriti: fillosilicati di alluminio, magnesio e ferro, cristallizzati nel sistema monoclino.
Aspetto a foglietti scagliosi, simili alle miche.
- Argillite: deposito litificato di argilla.
- Plagioclasi: feldspati costituiti da miscele isomorfe variabili di albite [Na(AlSi3O8)]
ed anortite [Ca(Al2Si2O8)].
Cristallizzano nel sistema triclino e si presentano sempre geminati.
- Ematite:
uno dei più importanti minerali del ferro, a formula Fe2O3,
cristallizzazione esagonale, colore grigio scuro ed aspetto scaglioso.
- Magnetite: Fe2+Fe3++O4, importantissimo minerale del ferro,
appartiene al gruppo degli spinelli, a cristalli cubici monometrici, per lo più
ottaedrici o rombododecaedrici.
- Batoliti: ammassi profondi 20-30 Km e di superficie > 100 Km2. Ammassi simili ma di
dimensioni < 100 Km2 sono detti stocks.
- Le argille sono, da molti autori, considerate pseudocoerenti.
- Calcite:
fase a del carbonato di calcio,
cristallizzazione trigonale.
- Aragonite:
fase b del carbonato di calcio, cristallizzazione
rombica.
- Dolomite:
carbonato doppio di Ca e Mg , CaMg(CO3)2 , cristallizzione
trigonale.
- Subduzioni: movimenti di fusi originati dalla litosfera verso zone più profonde dell'astenosfera, in
corrispondenza delle zone di subduzione.
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