L'elettrolisi di un sale fuso
Materiali occorrenti:
Bromuro di potassio - Generatore in c.c. da 6 volts - Lampadina da 6 volts -
Cavi - Elettrodi in grafite - Capsula in porcellana - Bunsen.
Esecuzione dell'esperienza:
Si prepara un circuito elettrico tra il generatore in c.c. e la lampadina; il
circuito risulta aperto in un punto ed i cavi connessi a due elettrodi in
grafite. Connettendo direttamente gli elettrodi o interponendo tra gli stessi un
conduttore la lampadina si accende.
Si pongono nella capsula di porcellana 2 o 3 grammi di bromuro di piombo e si immergono nel sale le punte degli elettrodi montati su un supporto isolato
e protetto da una lamina di mica o amianto. Come visto nell' esperienza " La
conducibilità elettrica ", la lampadina non si accende, trattandosi di una sostanza ionica cristallina.
Si posiziona la capsula con il sale e gli elettrodi su un treppiede con
reticella amiantata; sotto a questo si accende il bunsen.
Quando il sale raggiunge il suo punto di fusione ( 373 °C ) la lampadina si accende ad indicare la chiusura del circuito e l'inizio del
processo elettrolitico.
All'anodo ( + ) si osserva, dopo pochi secondi, lo sviluppo di
vapori rossastri di bromo elementare, dato dalla reazione di ossidazione
:
2Br - ----> Br2 + 2e
Al catodo ( - ) si ha la riduzione del Pb2+ a piombo elementare, secondo la reazione:
Pb2+ + 2e ----> Pb
Questo sarà evidente, chiudendo il bunsen e lasciando
raffreddare il sistema, sotto forma di una pallina metallica che si deposita
sull'elettrodo.
Nota operativa: Il bromuro di piombo non si trova
facilmente in commercio. Per questo può essere prodotto per precipitazione
facendo reagire il bromuro di potassio con il nitrato di piombo, secondo la
reazione:
2KBr + Pb(NO3)2 ----> 2KNO3 + PbBr2 .
Il precipitato così ottenuto deve essere filtrato, lavato ed
essicato accuratamente.
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