Gary Brooker

E’ morto Gary Brooker

A molti, in particolare a coloro che sono la “Generazione Z”, ovvero nati tra il 1996 ed il 2010, il nome Gary Brooker dirà poco.

Gary Brooker, purtroppo scomparso il 22 febbraio di quest’anno dopo una lunga malattia, è stato il fondatore e l’anima di uno dei complessi rock britannici attivi in particolare tra gli anni ’60 e ’70 del Novecento: i Procol Harum.

I Procol Harum sono particolarmente noti per una canzone, “A Whiter Shade of Pale” che è considerato uno dei brani più importanti del “Progressive Rock“, ove la musica Rock si fondeva a strumentazioni classiche e jazz, con l’uso dell’organo Hammond, del pianoforte e del violino.

Gary Brooker nel 1967 compose la musica di A Whiter Shade of Pale con un arrangiamento che prendeva spunto alcuni brani di Sebastian Bach, e magistralmente suonato con l’organo Hammond.

Il testo della canzone fu scritto da Keith Reid, in seguito paroliere per tutti i successivi brani della band, e sembrerebbe un viaggio onirico in una stanza dove il brusio della gente era esmpre più forte ed il soffitto volava via, magari mediato da qualche droga. In realtà, molti anni dopo, Keith Reid dichiarò che voleva descrivere una coppia nel momento in cui la donna decide di lasciare l’uomo, con l’alcool che cerca di limitare il dolore. Un testo indubbiamente complesso ed anche lo stesso autore non ha mai spiegato cosa c’entrasse il mugnaio (the miller) che racconta la sua storia.

Il brano, uscito in un 45 giri, ebbe un grande successo ed il titolo, che tradotto è “Una tonalità più bianca del pallido“, è diventata una frase di uso abbastanza comune.

Una cosa abbastanza curiosa, in Italia ne venne fatta una cover da Mogol, “Senza luce“, cantata dal gruppo dei Dik Dik, che però manteneva solo la melodia, con un testo del tutto diverso. La canzone originale ebbe, comunque, un grande successo anche in Italia restando per lungo tempo nella “Hit Parade“.

I Procol Harum uscirono l’anno successivo con un’altra bellissima canzone “Homburg“, ed anche qui la voce di Gary raggiunge dei livelli altissimi, così come l’orchestrazione. Anche in questo caso, come spesso accadeva allora, fu fatta una cover in italiano con un testo meno complesso, eseguita dai Camaleonti, “L’ora dell’amore“.

Purtroppo i Procol Harum conclusero la loro carriera verso la metà degli anni ’70, salvo riprendere con il nuovo millenio, una attività prevalentemente di revival.

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L’Avanti! compie 125 anni

Di solito uno pensa al 25 dicembre come il giorno della nascita di Gesù Cristo. Eppure quel giorno fu importante in quanto il 25 dicembre 1896 nacque a Roma l’Avanti!  il giornale quotidiano dei Socialisti. Non fu certo il primo giornale Socialista, già erano stampati “Critica sociale” di Filippo Turati ed Anna Kulishof ed altri giornali locali, ma i tempi, particolarmente complessi per le crescenti agitazioni sociali, imponevano al partito che si rivolgeva particolarmente alle classi lavoratrici, di disporre di un giornale a cadenza quotidiana.

La storia dell’Avanti! è strettamente collegata a quella tormentata del XX secolo, partendo dalla diatriba tra interventisti di sinistra e neutralisti nel I conflitto mondiale, al fatto di avere come direttore Mussolini, allora socialista, agli assalti squadristici del 1919, alla scissione del Partito comunista del 1921 al XVII congresso del Partito socialista, alla chiusura del giornale nel 1926 per le “leggi fascistissime”, alla clandestinità fino al 1945, al contributo per il referendum istituzionale, proseguendo per tutto il cammino della storia repubblicana. fino agli anni ’90 quando, a seguito anche del crollo del sistema di potere craxiano, il giornale non fu più stampato.

Personalmente ho acquistato quotidianamente l’Avanti almeno dai primi anni ’70 fino al XLIII congresso del PSI del 1984 quando con l’elezione di Bettino Craxi a segretario nazionale, capii che le ragioni ideali che mi avevano portato all’iscrizione prima alla Federazione Giovanile Socialista (FGSI), diventando anche segretario regionale e membro del Comitato centrale, e poi al PSI erano venute meno.

Per ricordare l’Avanti! pubblico una foto del numero del 9 luglio 1978, in occasione dell’elezione di Sandro Pertini a Presidente della Repubblica, copia che custodisco gelosamente.

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Allende e Boric

La Sinistra torna la potere in Cile

In Cile la Sinistra democratica ha vinto le elezioni presidenziali. Gabriel Boric, 35 anni, sconfigge con il 55% dei voti lo sfidante della destra più conservatrice che non ha mai nascosto la sua ammirazione per il boia Pinochet, colui che nel 1973 rovesciò il legittimo governo di Unidad Popular guidato da Salvador Allende.

Una bella notizia per iniziare la settimana, ed anche sapere quanto starà rodendo il fegato ai fascisti nostrani che avevano auspicato la vittoria della destra.

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John Lennon

Le cinque più belle canzoni del XX secolo (secondo me…..)

Dopo le cinque più belle canzoni dei Beatles e di Fabrizio De Andrè ecco, sempre secondo me, le cinque più belle del XX secolo.

Queen – Bohemian Rapsody

 

The Beatles – Let it be

 

Led Zeppelin – Stairway to heaven

 

John Lennon – Imagine

 

Bob Dylan – Blowin’ in the wind

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Freddie Mercury

In ricordo di Freddie Mercury

Il 24 novembre di 30 anni fa, il 1991, consumato da una lunga malattia, moriva Farrokh Bulsara, meglio noto come Freddie Mercury.

Freddie, frontman dei Queen, può essere considerata un’icona leggendaria della musica pop, sia per la sua voce inconfondibile e straordinaria, la sua capacità di interpretazione unite alla bravura di compositore di molti dei brani musicali della band.

Se consideriamo gli anni ’60 del secolo scorso come il decennio dei Beatles, non possiamo che ritenere gli anni ’70 e ’80 quelli dei Queen.

Brani musicali come Bohemian Rapsody (a mio avviso il più grande della musica pop del ‘900), Somebody to love, Killer Queen, Radio Ga Ga, We will rock you, We are the champions o concerti come quello a Wembley del luglio 1986 o la partecipazione al Live Aid del 1985 sono ancor oggi attuali sia per chi, come lo scrivente le ricorda direttamente, sia per le nuove generazioni.

Freddie se ne andò in silenzio, le sue ceneri sparse in un luogo segreto, ma di lui resta il ricordo di un grande musicista, sicuramente uno dei più grandi del ‘900.

Lo ricordo con due immortali performances.

 

 

 

 

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Le cinque più belle canzoni dei Beatles (secondo me…)

Visto che non avevo altro da fare ho pensato quali fossero le cinque più belle canzoni dei favolosi The Beatles, la band che ha cambiato il paradigma della musica pop mondiale.

Confesso di averci messo un bel po’ a decidere, facendo una decina di classifiche e poi cambiandole. In realtà avrei dovuto scegliere le 50 piu belle canzoni, visto che è difficile scartarne qualcuna, ma alla fine ecco la mia personale cinquina.

Let it be (1970)

 

A Day in the life (1967)

 

Come together (1969) 

 

Yesterday (1965) 

 

Strawberry fields forever (1967)

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Fabrizio De Andrè

Le cinque più belle canzoni di Fabrizio De Andrè (secondo me…)

Oggi è una tipica giornata autunnale: cielo grigio, pioggia. Visto che di uscire non ne viene voglia, ho ascoltato un po’ di canzoni di Fabrizio De Andrè e mi sono chiesto: “Quali sono le cinque più belle, ovviamente secondo me ?”. Ci ho messo un po’ a decidere,visto che sono moltissime quelle che mi piacciono, ma alla fine…eccole.

La canzone dell’amore perduto (1964)

 

Crêuza de mä  (1984)

 

Amore che vieni,amore che vai (1966)

 

 

La Domenica delle Salme (1990)

 

La canzone di Marinella (1964)

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