I cinque barchili genovesi

Il barchile è una fontana marmorea posta quasi sempre al centro di una piazza importante, ad esempio quelle destinate a mercato. Per lo più venivano utilizzate per attingere acqua da portare a casa per le necessità domestiche, ma anche per lavare e ravvivare le verdure ed i pesci in vendita nel mercato. Secondo alcuni documenti sembra che a Genova vi fossero solo sette barchili ma si ha testimonianza di soli cinque, quelli che, con diverse avventure, sono giunte ai giorni nostri.

Erano altresì utilizzate, quelle vicine ai moli, dai marinai sbarcati per lavarsi il salino raccolto in mesi di navigazione.

Con le varie ristrutturazioni urbanistiche alcuni barchili furono distrutti, altri furono spostati qua e là nel centro di Genova fino alla collocazione attuale.

Il barchile di piazza Ponticello (poi in Campetto)

Dal 1643 un barchile, opera di Giovanni Mazzetti, si trovava in Piazza Ponticello (Ciassa de Pôntexellô). Esso presenta una colonna intarsiata terminante con teste d’ariete che sorreggono una ampia vasca decorata da maschere mitologiche, ognuna con zampilli versi il basso.

Al di sopra della vasca vi è una statua rappresentante un fauno che suona una conchiglia.

Alla base del barchile vi sono quattro rubinetti in bronzo ed ottone.

I cittadini che abitavano in case prive di collegamento ad un bronzino personale (in pratica la maggior parte…) attingevano dai rubinetti l’acqua da portare a casa propria. Questa funzione era spesso esercitata da donne robuste (camalle d’ægua) che lo facevano dietro pagamento.

L’acqua veniva fatta cadere dagli zampilli superiori in modo che le portatrici non dovessero piegarsi riempiendo così più facilmente i secchi che avevano sulla testa.

Si narra, inoltre, che all’alba alcuni lattai disonesti allungavano con acqua il latte giunto dalle campagne. Infine, sembra che nel barchile a fine mattinata le pescivendole (pesciæë) ambulanti lavavano i pesci rimasti per ravvivarne un po’ l’aspetto lasciando però un cattivo odore (odô de refrescûmme).

E’ possibile collocare piazza Ponticello nell’attuale assetto urbanistico: la piazza corrisponde più o meno allo slargo di Via Fieschi, vicino via XX settembre. Nella foto del 1909 è visibile il barchile nella sua collocazione originale. Con le ristrutturazioni urbanistiche del XX secolo, il barchile trovò la sua collocazione finale in Piazza Campetto.

L’acqua proveniva dal ramo di Castelletto dell’acquedotto, probabilmente da una derivazione nei pressi di Porta Soprana.

Barchile di piazza Campetto

Piazza Ponticello
Piazza Ponticello col barchile nel 1909

Il barchile di Ponte reale (poi in Piazza Colombo)

Il barchile di Ponte reale fu fatto costruire nel 1643 da Giovanni Battista Orsolino. Presenta un’ampia vasca ottagonale in marmo bianco con i bordi tondeggianti ed decorati da maschere mitologiche per gli zampilli che cadono in quattro vasche semicircolari.

Al centro un pilastro a base quadrangolare sorregge quattro delfini, da cui fuoriescono gli zampilli che cadono nella vasca, e a loro volta, sostenenti quattro cariatidi.

Sopra una coppa istoriata, di epoca successiva, entro la quale si erge la statua rappresentante una donna alata che suona una conchiglia.

Si tratta di una allegoria o personificazione della fama, intesa come maldicenza, calunnia o diceria. Essa è dotata di numerosi occhi, lingue ed orecchie, ed incarna il potere che ha la parola di propagarsi velocemente e costruire una versione della realtà distorta.

Il barchile era alimentato dal ramo del Molo dell’acquedotto, anche se in seguito fu aggiunto un flusso maggiore facendo seguito alle richieste delle navi che attraccavano ai moli.

Nel 1861 una ristrutturazione urbanistica interessò la zona di Caricamento e del Ponte reale, per cui il barchile fu spostato in Piazza Colombo, ove trovasi tuttora. Purtroppo la zona circostante al barchile è stata malauguratamente data in concessione a ristoranti della zona nel periodo pandemico, rovinando la vista della più bella fontana della città.

Il barchile di Ponte reale in Piazza Colombo

Il barchile di Ponte reale in Piazza Colombo

Il barchile di Ponte reale in Piazza Colombo

Il barchile di Ponte reale in Piazza Colombo

Il barchile di Piazza Soziglia (poi in Piazza Bandiera)

Fu costruito da Matteo Carlone nel 1587 in piazza Soziglia. A seguito delle proteste degli abitanti della piazza, fu spostato nella contigua piazza Lavagna e nello spostamento si perse la parte sommitale che rappresentava una sirena.

Nel 1725 fu aggiunto un gruppo marmoreo rappresentante Enea in fuga, con sulle spalle il padre Anchise ed il figlio Ascanio accanto all’eroe. Alla metà del XIX secolo il barchile fu trasferito in Piazza Fossatello e nel 1870 in Piazza Bandiera, allora sede del mercato ortofrutticolo.

Attualmente il barchile è al centro di un parcheggio, con un paio di stalli per auto addossati. Un vero insulto alla storia della città.

Il barchile ha base ottagonale con tre gradini ad arrivare ad una parte costituita da ampie lastre di marmo, quattro delle quali, alternate, portano una testa leonina che dovrebbe far zampillare l’acqua in quattro vasche semicircolari.

Al di sopra una colonna a base circolare sorregge il gruppo marmoreo.

Il barchile di Soziglia in Piazza Bandiera

Il barchile di Soziglia in Piazza Bandiera

Il barchile di Soziglia in Piazza Bandiera

Il barchile di Soziglia in Piazza Bandiera

Il barchile di Piazza delle Erbe

Il toponimo è chiaro: in quella piazza si radunavano le “besagnine”, ovvero le contadine della piana del torrente Bisagno, per vendere i loro prodotti (a Km zero !!!).

Per questo nel 1695 fu da molti richiesto ai governanti di poter disporre di una fontana per lavare e ravvivare le merci.

Due anni dopo, nel 1697, come chiarisce l’incisione sul marmo, fu costruito un semplice barchile costituito da una colonna in marmo di Carrara a pianta quadrata ed un accenno di vasca, in pratica un bordo circolare di pochi centimetri.

Successivamente la colonna fu abbellita da una scultura di da Giovanni Tommaso Orsolino rappresentante un putto con avvinghiato un pesce, probabilmente una grossa murena.

Nel basamento un rubinetto consentiva di attingere acqua che arrivava, molto probabilmente, dal ramo delle Fucine dell’acquedotto secentesco.

Il barchile di piazza delle erbe è l’unico di Genova a non essere stato mai spostato dalla collocazione originale. Solo nel XIX, probabilmente nel 1871, secolo fu ruotata verso Piazza Nuova che in seguito diventò piazza Matteotti.

 

Donne in fila alla fontana di Piazza delle Erbe (II metà XIX secolo)

Il barchile di Piazza delle Erbe

Il barchile di Piazza delle Erbe

Il barchile di Piazza delle Erbe

Il barchile di Piazza delle Erbe

Il barchile di Piazza delle Erbe

Il barchile di Piazza Marsala

Una prima avvertenza: in alcuni siti il barchile che attualmente si trova in Piazza Marsala è confuso con quello risalente al 1536 e collocato in Piazza Nuova. Si tratta di due barchili differenti come da un interessante studio di Armando Di Raimondo e pubblicato nella rivista “A compagna” nel 2017 (http://www.acompagna.org/rivista/2017/index.htm).

Il barchile di cui parliamo risale al 1639 costruito da Rocco Pellone su incarico dei Padri eremitiani di Sant’ Agostino, allo scopo di abbellire il chiostro del loro convento.

Nel periodo della repubblica Ligure. 1797, il barchile fu trasferito all’Acquasola, nel cosiddetto “boschetto”, e lì rimase fino al 1869 quando trovò collocazione nello slargo di Via Palestro che prese il nome di Piazza Marsala.

In origine presentava una vasca di marmo bianco mistilinea con dentro un piedistallo costituito da 4 delfini aggrovigliati e sostenenti con le code una conchiglia. Dalle narici dei delfini sgorga uno zampillo d’acqua. La conchiglia era abbellita da quattro maschere, da cui sgorga acqua.

Sopra la conchiglia è presente un vaso che schizza l’acqua in alto.

In seguito la vasca marmorea fu sostituita da una in granito e tolto il vaso. In pratica, ad oggi, restano i delfini e la conchiglia.

Nel 2022 il barchile è stato oggetto di restauro, in particolare eliminando le concrezioni calcaree, la proliferazione di muschi ed i danni prodotti dallo smog. Le lastre della vasca sono state riportate all’originario colore grigio scuro dell’andesite, seondo quanto dichiarato dai restauratori, anche se a me sembrano troppo scure, probabilmente per presenza di basalto.

E’ plausibile che dopo la collocazione nella Piazza Marsala, l’acqua fosse attinta dall’acquedotto ottocentesco.

Il barchile di Piazza Marsala nei primi anni del XX secolo

Il barchile di Piazza Marsala

Il barchile di Piazza Marsala

Il barchile di Piazza Marsala

Raccolta fotografica

Barchile di piazza Campetto

Barchile di piazza Colombo

Barchile di piazza delle Erbe

Barchile di piazza Marsala

Barchile di piazza Bandiera

 

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