Monte Moro: bellezza e degrado

Il Monte Moro è un rilievo di circa 400 metri che si erge sulla parte di Levante della città di Genova, più precisamente tra i quartieri di Quinto al Mare e Nervi.

Si trova a poca distanza dal mare, per cui durante la II guerra mondiale furono costruiti diversi bunker per ospitare batterie anti-nave ed anti-aeree che ancora oggi sono visibili.

Il monte è raggiungibile da Apparizione percorrendo via Lanfranco Alberico fino al suo piazzale finale. Da questo, spostandosi verso il mare si gode un panorama della città e della Riviera di Levante. In giornate limpide sono visibili anche le località della Riviera di Ponente, fino alle Alpi liguri.

Guardando verso sud, sempre in giornate limpide, si può osservare la Corsica, mentre verso sud-est l’isola di Capraia.

Si tratta quindi di un punto panoramico molto interessante che sarebbe da valorizzare dal punto di vista turistico-naturalista, ma al momento… non c’è nulla. Non esiste un punto di ristoro (una volta c’era l’Hostaria del Monte Moro, ora vi sono solo i ruderi), non vi è nemmeno una fontanella di acqua, o un cestino dei rifiuti, tanto che, come si vede nel video, molti incivili abbandonano bottiglie, sacchetti, piatti di plastica ed altro.

Un tempo il Monte Moro, insieme al vicino Monte Fasce ed al Righi, avevano due aspetti diversi: di giorno luoghi per scampagnate familiari, di notte scopatoi per coppie più o meno regolari, magari con contorno di “osservatori”, ma che non lasciavano quasi mai rifiuti in giro, al massimo qualche “guanto di Parigi”.

A mio parere sarebbe molto utile sistemare un poco sia i due piazzali, sia le zone da dove si gode maggiormente la vista con semplici panchine, qualche tavolo da picnic, un paio di fontanelle sistemare anche la via che in alcuni punti presenta buche pericolose.

Non sarebbe male anche favorire un turismo storico con visite delle batterie, ovviamente dopo aver posto in sicurezza i manufatti e le stradine per raggiungerli.

Un avviso: ad un certo punto in via Alberico c’è un cartello che indica dei lavori in corso e vieta l’accesso a chi non sia autorizzato. Sono anni che è lì, qualche lavoro sembra che sia stato fatto, ma io ci sono passato alcune volte e non ho mai visto operai al lavoro. Quindi ignorate il cartello, come fanno tutti.

In ultimo spero che qualcuno (AMIU) abbia il buon senso di ripulire sollecitamente l’area ed impiantare qualche bidone, meglio se per la raccolta differenziata.

 

AGGIORNAMENTO

Sono tornato nel luogo il 10 giugno. Qualche volontario ha raccolto in sacchetti di plastica buona parte della spazzatura dispersa. I numerosi sacchi sono accumulati sul piazzale, ma nessuno -intendo AMIU- al momento ha ritenuto di doverli portare via. E già qualche sacco appare rotto e si presume che tra poco la spazzatura sarà nuovamente libera.

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